Il Geno(v)a espugna il Testaccio

Il 15 gennaio 1933 al campo del Testaccio si sfidarono la Roma di mister Kovács e il Genova 1893 di mister Rumbold.

La partita incominciò con azioni veloci, tanto che già al secondo minuto di gioco entrambi i portieri si erano impegnati pericolosamente per respingere i tiri di Volk e Casanova. All’ 8° minuto arrivò la prima grande occasione giallorossa, ma Volk non riuscì a concludere per troppo indugio: l’attaccante fiumano arrivò troppo tardi sul pallone, che venne respinto n calcio d’angolo dall’attento GilardoniVolk però voleva il gol e insaccò la sfera in rete, sorprendendo De Prà: tripudio della folla e bandiere giallorosse al vento.

Anche se sotto di una rete, il Genova 1893 non perse la concentrazione e al 12° minuto arrivò il pareggio che riaprirà la partita: Ferrari sfuggì alla guardia di Fasanelli e, giunto all’altezza dell’area di rigore calciò in porta; Masetti uscì nell’impresa e respinse a mani aperte sulla destra, ignorando però la presenza di Esposto (Spósito), pronto ad indirizzare il pallone in porta con un forte tiro a mezz’altezza.

Il nuovo risultato innervosì i romanisti che iniziarono a premere minacciosi sulla difesa avversaria. Ma i rossoblù, spinti dalla coppia Stabile-Esposto risposero colpo su colpo agli attacci dei padroni di casa.

Nel secondo tempo, il gioco divenne più vivace e gli urti più violenti ma l’arbitro Carraro lasciò correre. Al 52° Sala, dopo una vivace lotta per il possesso della sfera, riuscì ad avere la meglio e si spinse fino all’area di rigore giallorossa. Qui sferrò un tiro potentissimo che Masetti non riuscì a bloccare completamente: la palla sbattè all’interno del palo per poi schizzare in rete.

Col Genova 1893 in vantaggio per due reti a uno, le scorrezzette aumentarono. Il pubblico, accortosi della nervosità dei giocatori, disapprovò con energia l’operato dell’arbitro. Ma i rossoblù non persero la calma e al 55° l’attacco genoano si portò minaccioso in area giallorossa, superando la fragile resistenza della mediana: si creò così una mischia dalla alla rete romanista con MasettiFasanelli Ganguglia che si buttarono contemporaneamente sulla sfera. Stabile sopraggiunse e, raccogliendo il pallone sgusciato dal groviglio di giocatori, depose il pallone in rete e segnò la terza rete del Genova.

Il pubblico del Testaccio si fece sentire con urli di disperazione e delusione per il risultato della Roma. Qualche proiettile venne lanciato sul campo e la partita fu prontamente sospesa: alcuni soggetti poi entrarono nel prato di gioco, ma vennero subito fermati e allontanati dai dirigenti della Roma e dalla forza pubblica. Il campo ormai era una bolgia ma Carraro ordinò comunque la ripresa del gioco: la Roma provò in tutti i modi a rimontare ma le azioni furono troppo convulse e non giunsero a nulla di concreto.

Sopraggiunse il triplice fischio e il Genova 1893 ottenne sul campo del Testaccio una grande vittoria che resterà negli annali rossoblù per parecchi anni.

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