La partita si sarebbe dovuta disputare il 20 ottobre, ma l’impraticabilità del campo aveva cancellato l’appuntamento originario. Il Derby numero 19° delle genovesi passò alla storia come il Derby di Julio Cesar Abbadie: il talentuoso uguruaiano, detto El Pardo per le sue movenze felice, fu il protagonista assoluto della vittoria rossoblu, servendo anche gli assist per le tre marcature genoane.
In quel venerdì di festa al Ferraris c’erano circa 38.000 spettatori.Il Genoa attaccò subito, ma la Sampdoria era già pronta a colpire in contropiede, arrivando vicini al gol con Firmani ma la sfera terminò sopra la traversa genoana. Al 23° la Samp passò in vantaggio: Ocwirk da centrocampi servì Firmani: ripresa poi la sfera, l’inglese si liberò di Carlini e scoccò un destro imparabile per Franci. In vantaggio, il Doria si galvanizzò ma il Genoa rispose prontamente: al 40° Abbadie si liberò di tre difensori con un dribling, scagliò un tiro respinto poi dal montante. Firotto colse l’occasione e depositò la sfera in rete. Il primo tempo finì 1-1.
La ripresa non iniziò neppure che il Genoa ribaltò nuovamente il risultato: Delfino, sulla linea di centrocampo, servì Abbadie. El Pardo diblò Sarti, Vicini e Bernasconi per servire poi Corso con una palla saroterra. L’attaccante, trovatosì a tu per tu con Rosin, riuscì a batterlo senza difficoltà. Pochi minuti dopo, un’azione fotocopia: di nuovo Abbadie che si libera di tre avversari, serve Frignani ma la conclusione non si realizza.
All’11° Vicini provò a fermare lo scatenato Abbadie, ma si infortunò e non riuscì più a proseguire la gara. La Sampdoria rimase così in inferiorità numerica, sotto di un gol, ma non si arrese e l’occasione del pareggio arrivò con Firmani: l’accante blucherchiato era rimasto solo davanti al poriere genoano ma Franchi, prontamente, annullò la conclusione avversaria.
Al 17° Rosin uscì dai pali per intervenire su Abbadie, ma nello scontro si infortunò. Giocò i restanti minuti del match con un turbante in testa. Il Genoa continuò a fare gioco e ben presto divenne padrone del campo. Frignani e Leoni, imbeccati da Abbadie, fallirono il terzo gol. Scoccò la mezzora e arrivò il terzo gol del Genoa: Corso calciò su corner, ma trovò il blucerchiato Marocchi a respingere la sfera. Sul limite dell’area, se ne impadronì Leoni che tirò un destro micidiale che terminò all’interno della rete doriana. Il Genoa ormai era inarrestabile: al 40° Firotto, solo davanti a Rosin, fallì il quarto gol.
Righi emanò il triplice fischio: il derby della Lanterna andava ai rossoblu per 3-1.