Ci sono emozioni che solo i genoani possono provare. E certe notti, rimangono impresse negli occhi e sulla pelle.
Il Genoa aveva appena finito di giocare il derby della Lanterna pareggiando 2 a 2. I tifosi, stanchi dall’emozioni che solo il derby può regalare, si preparavano alla sfida delle sfide. Chi in treno, chi in auto, chi in aereo, con la sciarpa al collo e la bandiera in mano, partirono alla volta del tempio del calcio: Fortress Anfield, la tana dei Reds.
Era il 18 marzo 1992.
2800 tifosi rossoblù passarono sotto il famoso cancello dell’Anfield con il cuore a mille: nessuna squadra italiana era mai riuscita ad uscire vittoriosa da quel campo. Il Grifone, sotto la spinta della Nord in trasferta, scese sul terreno di gioco con la maglia bianca con fascia orizzontale rossoblù.
IL PRIMO TEMPO – Gli inglesi partirono subito in attacco e già al primo minuto Barnes andò vicino al gol ma Onorati rispose prontamente con un pallone che andò oltre la traversa. Una gara da cardiopalma, con le due squadre combattive e pronte a tutto per portare a casa la vittoria. Il Liverpool attaccò sempre a testa bassa ma lasciò ampi spazi per i contropiedi dei genoani.
E in uno di questi spazi, al 28° Onorati dal centrocampo, tagliò sulla destra del Ruotolo, che scoccò subito un lancio in direzione di Skuhravy. Il gigante ceco, prosizionato al centro dell’area, scoccò un lancio in direzione del compagno Aguilera che, con una bomba, sorprese il portiere Hooper. Nel delirio dei tifosi genoani, l’uruguaiano festeggiò il gol del vantaggio con un ballo di samba.
I Reds accusarono non poco il colpo, ma si ripresero e ripartirono all’attacco, impegnando la difesa rossoblù. Il primo tempo terminò 0-1 per gli ospiti.
IL SECONDO TEMPO – Al 4° minuto della ripresa, Braglia cedette ai Reds: Rush, servito da Barnes su corner di McManaman, con un colpo di testa anticipò la difesa genoana e superò Braglia. Raggiunto il pareggio, il tifo dell’Anfield esplose. Tutto era ancora possibile.
Gli inglesi iniziarono così un vero e proprio assedio alla porta del Genoa e Braglia dovette compiere veri e propri miracoli. In aiuto al reparto difensivo accorse anche Skuhravy che, con la sua mole, potè contrastare tutti i cross avversari.
L’IMPRESA – Al 28° l’assedio dei Reds finì: Skuhravy, dal centrocampo, servì Eranio sulla fascia destra che si lanciò in una corsa sfrenata verso l’area di rigore avversaria. Hooper uscì dai pali per cercare di fermare l’avanzata rossoblù ma Eranio, con un guizzo d’astuzia, passò il pallone ad Aguilera. Da solo al centro dell’area, l’uruguaiano appoggiò di piatto la palla che finì in rete.
Per il Liverpool la qualificazione era compromessa e diedero tutto quello che poterono dare per cercare di riaggiustare il risultto. Braglia si trovò nuovamente impegnato a fermare i tiri dei Reds fino al 90°, quando sopraggiunse il triplice fischio di Van Den Wijngaert.
In una magica notte inglese, il Genoa potè entrare nella storia come la prima squadra italiana ad aver espugnato il Fortress Anfield.