Il pareggio conquistato alla Unipol Domus di Cagliari permette al Grifone di allungare ulteriormente sulle concorrenti, occupando in solitaria il secondo posto valido per la promozione diretta.
In fase di possesso palla, la discesa di Milan Badelj sulla linea difensiva permette alla squadra di alzare il baricentro collettivo e di portare Stefano Sabelli praticamente nel ruolo di ala pura. Lo scarso raggio d’azione di Albert Gudmundsson, ha limitato la sua esplosività.
La fase difensiva bassa e compatta non ha concesso praticamente nulla ai veloci e forti avversari, appena passati ad una difesa a quattro si ha avuto un tilt, facendo ammonire praticamente tutti i difensori, questo ha dato ragione alla tattica iniziale.
Nel grafico “Periodo di pressione” possiamo notare l’ormai abitudinaria difficoltà della squadra, che subisce la maggior parte della pressione intorno al 45º minuto. Al contrario del primo tempo, nel secondo il Genoa si è nettamente limitato nella fase difensiva, anche complice la giornata storta di Puscas&co.
Conoscendo la forte densità centrale degli avversari, il Grifone ha tentato sia il giro palla che l’attacco in fase offensiva attraverso le corsie esterne, in particolare nella zona di Sabelli.
Nel primo tempo la squadra ha mantenuto un’identità strutturata per prevenire gli attacchi dei veloci attaccanti avversari, proteggendosi anche attraverso un possesso palla preciso e spesso efficace per arrivare nella trequarti avversaria.
Nel secondo tempo si è scelto di passare ad una difesa a quattro che ha mandato in tilt la partita, facendo ammonire praticamente tutti i difensori, questo ha dato ragione alla tattica iniziale. Si è deciso di inserire Sturaro per avere più qualità nel primo pressing e Haps dimostra ancora una volta di poter diventare fondamentale.
Ecco le statistiche della partita: