E’ calcio d’estate, d’accordo. Ma se consideriamo che nel solo mese di agosto il Genoa giocherà ben 3 partite di campionato, oltre all’esordio in Coppa Italia, l’attenzione deve già essere massima e il rendimento non un dato trascurabile.
Detto questo, possono essere considerate attendibili le indicazioni emerse dai test con Lucerna, Maiorca e Lazio? Se, nello specifico, la domanda è: sta nascendo un Genoa all’altezza delle aspettative di dirigenza, staff tecnico e piazza? La risposta può essere approssimativa. Per il semplice fatto che nelle prime tre uscite si è visto il tutto e il suo contrario.
Contro svizzeri e spagnoli, la principale preoccupazione ha riguardato la sterilità offensiva. Dubbi poi spazzati via dalla clamorosa vittoria su una Lazio francamente irriconoscibile.
Umori d’estate, insomma, riconducibili a una fase dove, tra carichi di lavoro, gambe pesanti e teste piene di concetti da portare in campo, scovare verità assolute è praticamente impossibile.
Piccolo asterisco umorale: rivedere il Grifone dominare il campo, travolgere l’avversario e regalarsi un poker di reti, ha riempito il cuore a tutti dopo mesi di stenti e di calici al veleno. Anche se era solo un’amichevole di fine luglio.
Negli allenamenti di Pegli e poi in quelli austriaci, Blessin ha dato l’impressione di aver fatto più o meno tabula rasa col passato. Non poteva essere altrimenti. Avanti con questo 4-2-2-2 che rappresenta il modulo del momento, in attesa di testarne di alternativi, a cominciare dal 3-5-2.
Cosa gli si chiede? Un Grifone di personalità e d’attacco, che sappia anche confermare la saldezza difensiva della scorsa primavera, vero e proprio cardine per cavalcare la prossima serie B: questa la sintesi, al netto di un più o meno radicale cambiamento degli interpreti e del contesto.
Servono gol, che dovrà portare soprattutto Coda. Massimo è un super esperto del settore: ai compagni il compito di offrirgli palloni di qualità. La tripletta con la Lazio sta alimentando la macchina dei sogni. Ma Coda da solo non potrà bastare. E allora, ecco la prossima sfida: servirà individuare alternative, sia tattiche che di uomini. Stavolta, dopo la penuria degli ultimi mesi, non si potrà più fare a meno dei gol dei centrocampisti, né di quelli degli attaccanti esterni. E sul mercato, possibilmente entro il primo settembre, giorno di chiusura della sessione estiva, andrà individuato almeno un altro mister x in grado di portare qualità dalla cintola in sù. Sansone è una traccia, El Shaarawy il sogno, vedremo fino a che punto proibito.
In parallelo, prosegue la voluminosa opera di smaltimento di gente a libro paga. Anche se, per chiudere definitivamente col passato, servirà almeno ancora un anno, se non di più perché le situazioni complesse non mancano.
Agosto già mese bollente. La doppia sfida al Benevento (una di Coppa Italia) e le trasferte di Venezia e Pisa saranno confronti aspri. Naturale che, dopo la rivoluzione umana, tecnica e tattica d’estate, quella sotto l’ombrellone non potrà essere la versione ultima e definitiva del Grifone. Ma a Blessin e ai suoi ragazzi da subito si chiede quantomeno un’impronta di gioco, la base di una struttura poi da perfezionare nel corso delle settimane.
Perché, d’accordo che la serie B è una maratona che si vince solo in primavera, ma ora più che mai, dopo tanto pazientare e sopportare, fin dalle prime giornate la piazza necessita di un bagno di entusiasmo e di una manciata di partite da Grifone.
Per chiudere definitivamente con le ombre della retrocessione e spalancare le porte al nuovo che avanza.