Nella ultracentenaria storia del Genoa, sono più di 1000 i giocatori che hanno vestito la Maglia rossoblù. In questo lungo elenco spiccano i nomi di tanti calciatori che si sono contraddistinti per aver costruito un legame indissolubile con il Club, conquistando un posto speciale nel cuore di diverse generazioni di tifosi. Molti altri purtroppo sono rimasti poche stagioni, sacrificati per le troppo frequenti esigenze di bilancio delle proprietà di turno.
Ma quali sono i giocatori con più presenze nel Genoa?
Questa è la lista dei dieci giocatori che hanno finora collezionato più presenze con il Genoa. È un viaggio lungo un secolo, che inizia negli anni degli scudetti con il primo grande capitano, Renzo De Vecchi e i genovesi/genoani Ottavio Barbieri e Giovanni De Prà. Si passa per gli anni del dopoguerra con due Fosco Beccatini e Amedeo Cattani,negli anni ’60 con Franco Rivara, negli anni ’90 con Gennaro Ruotolo (attuale recordman di presenze) e Vincenzo Torrente, due simboli della banda di Bagnoli capace di espugnare l’Anfield Road, per arrivare cento anni dopo a Marco Rossi, eletto dalla tifoseria nel 2015 come giocatore simbolo della storia del Genoa.
È Gennaro Ruotolo il recordman di presenze in rossoblù. Centrocampista di corsa e fatica, arriva al Genoa nel 1988/89 e diventa protagonista nella squadra che in tre campionati passa dalla B all’Europa. Grazie alle prestazioni nel 1990/91 si guadagna la convocazione in nazionale. Dopo la retrocessione del 1995 rimane nel club e nel 2001 supera il record di presenze di Beccatini. Ha segnato 36 gol.
Il record di Becattini con la maglia del Genoa ha resistito per 40 anni: in sedici stagioni con la maglia del Genoa, il difensore è stato una bandiera della squadra negli anni del secondo dopoguerra, vestendo la maglia numero 3. Soprannominato “Palla di Gomma” per la sua agilità, è tutt’oggi una delle indimenticabili bandiere del Grifone.
Vincenzino, altro protagonista degli anni di Scoglio e Bagnoli e bandiera del Genoa nei successivi anni meno felici, è arrivato a un soffio dal record. Quindici anni da giocatore in maglia rossoblù, di cui è stato anche capitano. Suscitò qualche polemica la decisione della società di non prolungare il contratto di un anno nel 2000, che gli impedì di battere il record di Becattini.
Otto campionati in maglia rossoblù per Amedeo Cattani, difensore centrale degli anni Quaranta e Cinquanta. Gioca nell’ultima stagione prima dell’interruzione per la guerra e sarà ancora in squadra quando nel 1945 riprenderà il campionato, rimanendo al Genoa per altri dieci anni.
Un’altra mitica ed indimenticabile bandiera del Genoa: Ottavio Barbieri esordì in partite ufficiali sotto la guida di William Garbutt e fu protagonista nella squadra che vinse i campionati del 1923 e 1924. Capitano del Genoa, trascinatore, un esempio per tutti gli altri giocatori in campo, tanto che il suo nome fu scelto per intitolare il club dei tifosi che “ereditò” le sorti della mitica Fossa dei Grifoni.
Arriva al Genoa nel 2003/04 e rimasto in società fin dopo il suo ritiro da calciatore (attualmente dirigente della prima squadra), con una sola breve parentesi al Como nella prima parte della stagione 2004/05. Rimane al Grifo anche dopo la retrocessione in serie C nel 2005 e sarà protagonista nella scalata fino all’agognato ritorno in A ed anche in Europa. Centrocampista molto versatile, ha praticamente giocato in tutti i ruoli conosciuti sul campo, eccetto portiere e centravanti.
Il “figlio di Dio”, come era soprannominato dai tifosi , arrivò al Genoa nel 1913. Terzino sinistro dalla grande classe e dal lancio precisissimo, conquista tre scudetti con il Grifo, nel 1915, 1923 e 1924. Fu anche allenatore dei rossoblù, con cui conquistò la promozione in serie A nel 1934/35. Collezionò anche 43 presenza nella nazionale italiana. Al termine della carriera da giocatore e allenatore, collaborò con diversi settimanali sportivi.
Un’altra leggenda del Genoa, il portiere Giovanni De Prà arriva alla corte di Garbutt nel 1921. Titolare inamovibile nell’ottavo e nono scudetto del Grifone, celebre fu il suo rifiuto al trasferimento alla Juventus, quando dichiarò di essere genoano e di non poter giocare in altre squadre. Diciannove presenze in nazionale ed un bronzo olimpico ad Amsterdam 1928 per lui, che rimarrà uno dei giocatori più amati della storia ultracentenaria del Grifone.
Centrocampista difensivo ed anche libero, bandiera del Grifone per tutti gli anni Sessanta. È stato capitano della squadra rossoblù vestendo la maglia con tenacia, passione e cuore. Il suo nome è legato al ricordo del primo derby vinto dal Genoa in serie B, nel 1967, in cui realizzò la rete decisiva. È rimasto in squadra fino alla drammatica retrocessione in serie C nel 1970.
Mimmo arriva al Genoa giovanissimo, già dalle giovanili, ed esordisce a soli 16 anni nell'ultima partita di campionato 2002/03 contro il Cosenza. Dopo un andirivieni con la Juventus diventerà un perno della squadra di Gasperini che conquisterà prima la serie A e poi l'Europa League, fino alla partenza per lo Zenit San Pietroburgo. Torna al Genoa nel 2018, come capitano e rigorista mantenendo la promessa di chiudere la carriera nella città che lo ha adottato.
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